Il segmento testuale Rivoluzione liberale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 68Entità Multimediali , di cui in selezione 21 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 40
Brano: [...]tazione della Morte: mi considero un poco come una foglia che cade dall’albero per fare terriccio. La qualità del terriccio dipenderà da quella delle foglie. Voglio alludere alla gioventù francese nella quale ripongo ogni speranza ».
De Filpoy Luigi
N. a Viggianello (Potenza) il 12.1. 1898; laureato in legge. Combattente nella guerra 191518 col grado di capitano, antifascista, negli anni che seguirono al conflitto fu tra i collaboratori di Rivoluzione liberale diretta da Piero Gobetti.
Richiamato alle armi durante la seconda guerra mondiale, fu gravemente ferito in combattimento. Dopo l’8.9.1943 prese parte alla lotta di liberazione nelle file della Resistenza.
Deputato all’Assemblea costituente, rieletto alla prima legislatura repubblicana, è stato sottosegretario alle Poste e telecomunicazioni nel secondo governo De Gasperi (13.7. 194628.1.1947).
De Finetti, Giuseppe
N. a Milano nel 1892, ivi m. nel 1946; architetto. Tra i protagonisti del movimento milanese dei « neoclassici » o del « novecento », ma di formazione mitteleuropea (alla[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 352
Brano: Liberalismo
salvare questo patrimonio, aggiornandolo e immergendolo nella realtà del mondo contemporaneo, cioè nell’epoca delle rivoluzioni proletarie. Spogliando il primo liberalismo del suo carattere contraddittorio, progressista verso il passato feudale ma reazionario nei confronti deH’emancipazione del proletariato, Piero Gobetti (v.) diede vita alla rivista « Rivoluzione liberale » per propugnare un liberalismo nuovo, mirante a uno stato in cui le masse dovevano essere le principali protagoniste. Il liberalismo risorgimentale, estraneo e ostile alle masse popolari, non aveva saputo fare che una « rivoluzione fallita ». I contrasti sociali e di classe non andavano negati, ma da essi occorreva trarre stimolo per arrivare a sintesi foriere di un continuo rinnovamento. Nella costruzione teorica gobettiana i grandi ideali libertari del liberalismo, spogliati dalle interpretazioni contingenti e strumentali, possono confluire con gli stessi ideali fondamentali del socialismo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 591
Brano: [...]are i numeri del modesto quindicinale di cultura sulla scia della salveminiana Unità, con lui iniziò già nel 191920 lo studio del russo che doveva approdare (1922) alla traduzione di alcune opere di Andreev e dt Kuprin, e la loro amicizia divenne presto un grande amore, troncato solo dalla tragica morte di Piero (febbraio 1926).
A fianco di Piero Gobetti
Ada e Piero si sposarono nel gennaio 1923, quando da poco era nato quel settimanale La Rivoluzione liberale, che quasi subito divenne una bandiera dell’antifascismo militante. Erano appena tornati dal viaggio di nozze che Piero ebbe i primi guai con la polizia fascista e dal 1923 al 1925 la vita di Ada divenne non solo quella della compagna dello strenuo oppositore al fascismo, ma della collaboratrice assidua e intelligente del direttore di « Rivoluzione Liberale », della segretaria di quella « Casa editrice Go
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 410
Brano: [...]i irredentisti, e attaccò aspramente i ceti altoborghesi e gli stessi ex commilitoni del 1915 che, in nome dell’antislavismo, si erano asserviti alla classe dirigente alleatasi ai nazisti. Nel C.L.N. triestino l’azione del P. d'A., per merito del Foschiatti e del Miani, fece prevalere una politica unitaria é democratica bloccando le manovre insidiose della destra.
Sue opere principali: Lettere fra il 1915 e il 1943 La borghesia triestina (su Rivoluzione liberale); Conversioni (ibidem); Appunti repubblicani ad un manifesto; Trieste e il suo problema politico; Il problema nazionale della Venezia Giulia; Fede Unitaria; Folklore triestino (tutti scritti clandestini del 1943).
G.Fo.
Fossano, Carcere di
A Fossano (Cuneo), centro di 12 mila abitanti, durante il regime fascista funzionarono due reclusori: l'uno ricavato da un antico castello quattrocentesco e l’altro, detto di Santa Caterina, in un nuovo edificio. Le due case di pena contenevano complessivamente un migliaio di detenuti. Nella seconda furono rinchiusi, dal 1927, gli antifascisti cond[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 354
Brano: [...]a attività politica fu bruscamente spezzata dall’avvento del fascismo.
Si schierò allora senza esitazioni con l’opposizione più intransigente, tanto più che la sua lucida visione storicistica lo portava a riconoscere nel fascismo il volto del nemico secolare della sua gente: la reazione agraria, ancora una volta favorita dal trasformismo dei politicanti di stampo giolittiano.
Contro il fascismo
Nacque così la collaborazione di Fiore a « Rivoluzione liberale » di Piero Gobetti, sulle cui pagine si incontrò con Guido Dorso, uno dei principali teorici del nuovo meridionalismo, profondamente legato alle esigenze e alle aspirazioni delle masse. A Gobetti furono destinate le prime quattro Lettere pugliesi del Fiore, scritte nel 1925 e che insieme ad altre due (dirette nel 1926 a Giuseppe Gangale, direttore di Coscientia), avrebbero visto la luce nel secondo dopoguerra col titolo Un popolo di formiche.
L'opera, giustamente celebrata per
il suo valore di documento sull’avvento del fascismo nel Mezzogiorno, oltre che per il significato umano e per [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 284
Brano: [...]o Gaetano Consolo (alla presenza della moglie e dei figli) e Giovanni Becciolini. Numerosi altri antifascisti feriti e devastate le loro case.
16.10: Mussolini interviene alla Conferenza di Locamo per il disarmo della frontiera renana.
28J0: Discorso di Mussolini a Bologna sul « superamento dello Statuto » (enunciata la formula del regime: « Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro
lo Stato »).
1.11: Soppressa «Rivoluzione liberale » e vietata ogni ulteriore attività editoriale a Piero Gobetti.
4.11: Attentato contro Mussolini organizzato dal deputato socialista Tito Zani boni. Scoperto prima dell’esecuzione, vengono arrestati Zaniboni e il generale Capello. Il governo ordina lo scioglimento del Partito socialista unitario, cui lo Zaniboni appartiene, e la sospensione del quotidiano « La Giustizia ».
26.11: Legge contro la Massoneria e le libere associazioni.
28.11: I fratelli Crespi, proprietari del Corriere della Sera, tolgono Luigi Albertini dalla direzione del giornale che, da quel momento, appoggerà sempre[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 276
Brano: [...]e, di sviluppo e quindi di prevalenza politica e morale delle forze enucleatesi nel
l’« antifascismo ». Mentre il movimento fascista ha ricavato gli elementi di costruzione del suo edificio ideologico e istituzionale dal vecchio ordine, l’antifascismo, specialmente in Italia, dove ha potuto registrare un corso più duraturo e maturo, ha tratto ispirazione o dalle tradizioni minoritarie della democrazia (i repubblicani di sinistra, il gruppo di Rivoluzione liberale, l’altro gruppo di « Giustizia e Libertà » e il nuovo Partito d’Azione) o dalle formazioni socialiste e classiste (il riformismo non violento di Giacomo Matteotti e di Filippo Turati, il socialismo massimalista, il Partito comunista d’Italia): da quei gruppi e partiti, cioè, che fin dal primo apparire dei fasci, sia pure con varietà e mobilità di istanze politiche, si erano opposti allo squadrismo agrario e industriale, al primo governo nazionalfascista e al regime, agli inizi degli anni Venti.
Da questa dialettica (tensione rivoluzionaria delle forze antifasciste e scontro diretto fra reg[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 83
Brano: [...] delle sue idee ».
Primo dopoguerra
Al termine del conflitto mondiale De Ruggiero fu il primo, tra gli idealisti della cerchia di Croce e Gentile, a schierarsi su posizioni di rinnovamento del liberalismo e di decisa opposizione alle nuove tendenze autoritarie che porteranno al fascismo. Mentre simpatizzava per l’esperimento radicale di Francesco Saverio Nitti, collaborava alle riviste di Piero Gobetti, prima a Energie Nuove e in seguito a Rivoluzione liberale. E mentre, dei suoi maestri, Croce guardava con simpatia al nascente movimento fascista, e Gentile entrava nel primo gabinetto Mussolini come ministro della Pubblica Istruzione, preparandosi a diventare il filosofo ufficiale del regime, De Ruggiero sviluppò la critica dei « presupposti economici del liberalesimo », denunciò la mancanza di un rapporto reale tra liberalismo è masse popolari, definì « pseudoliberalismo, forcaiolo » quello della tradizione italiana, sia di Salandra che di Giovanni Giolitti.
Più tardi, alla fine del 1924, la battaglia antifascista di De Ruggiero si spostò sulle[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 731
Brano: [...]ussolini lusinga questi disinteressati, apprezza questi apolitici. I sudditi siano sudditi, gli scienziati scienziati, e la politica spetti a chi regge ». La lotta contro quell’atteggiamento, già iniziata da Gobetti, come s’è ricordato, alla vigilia della marcia su Roma, doveva essere intensificata nel periodo successivo, anche perché la tentazione dell’apoliticismo veniva ad essere riproposta in nuova forma da altri collaboratori della stessa « Rivoluzione liberale ». « Non si può pensare un presente di studi e un domani di azione », rispondeva Gobetti nel 1924 a chi proponeva di rinunciare alla lotta politica immedia
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 730
Brano: [...]ente, di questa classe bastarda, bollata così definitivamente da Marx e da Sorel e in Russia dai bolscevichi... Di fronte a un fascismo che con l’abolizione della libertà di voto e di stampa volesse soffocare i germi della nostra azione formeremo bene, non la Congregazione degli Apoti, ma la Compagnia della Morte^». Era un appello a cui la cultura italiana doveva in quel periodo restare sorda; del resto non pochi degli stessi collaboratori della Rivoluzione liberale (v.) sembravano apprezzare il programma d’impegno civile della rivista gobettiana solo a condizione che le prospettive rimanessero confuse e indeterminate.
Ma anche per altre vie la cultura italiana si mostrava allora disposta a favorire, più o meno inconsapevolmente, il trionfo del fascismo. Si poteva ad esempio favorire in quel periodo il fascismo anche ignorandolo o sottovalutandone l’importanza. Tale fu sostanzialmente l’atteggiamento della,rivista La Ronda, che dal 1919 al 1922, in polemica con vociani, futuristi e dannunziani, si propose di restaurare la dignità e la purezza della le[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Rivoluzione liberale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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